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sabato 3 febbraio 2018

Mindful Movement: la mindfulness in movimento


Quando si parla di Mindfulness la prima immagine che viene in mente è qualcuno seduto nella posizione del loto in un ambiente calmo e rilassante - magari un tramonto o una cascata nel bosco- che pratica la sitting Meditation.

In realtà la Mindfulness è un nuovo modo di affrontare la vita, in tutti i suoi aspetti. Il concetto di base prestare attenzione in modo consapevole e non giudicante al momento presente si riferisce a tutto quel che c’è nel qui e ora. E quindi si parla di Mindful eating quando si mangia o Mindful movement quando ci si muove.

Thich Nhath Hanh fa della walking Meditation la pratica principale per coltivare i propri semi di consapevolezza, compassione e gentilezza.

Ma cos’è il Mindful movement? È yoga? 

Sicuramente molti corsi di yoga potrebbero essere inclusi nella categoria del mindful movement, se lo stai praticando in modo consapevole - mindfully - ma i corsi di yoga possono avere differenti focus, a seconda del corso, del insegnante e del tuo personale approccio mentale.

Il Mindful Movement si riferisce a muovere il tuo corpo mentre stai ponendo attenzione e focus nel notare e sentire realmente ciò che il tuo corpo fa durante questi movimenti. Questo è diverso dal notare un punto di tensione, così come sentire lo stiramento dei muscoli dietro la coscia durante un piegamento in avanti (e poi spesso venire incoraggiati a spingere un po’ di più per vedere se puoi andare un po’ più giù).

Nel mindful movement stiamo praticando l’essere consapevoli di tutto il nostro corpo; perciò durante il piegamento in avanti, noteremo se riusciamo a muoverci in armonia con il nostro respiro - notando sia il nostro respiro sia il movimento in avanti del nostro busto. Una volta in posizione, noteremo se il peso ricade sul tallone o sulle dita del piede. Come cambia la posizione del nostro busto quando inspiriamo e espiriamo. Tornando dritti, alzando le braccia sopra la testa presteremo di nuovo attenzione: quali muscoli si contraggono con questo movimento? Possiamo spingere in su le braccia senza muovere anche le spalle verso le orecchie? Sentiamo un braccio più leggero o pesante rispetto all’altro? Ogni movimento quindi deve necessariamente essere eseguito lentamente.

Un’altra importante distinzione tra il mindful Movement e lo yoga è lo scopo per cui lo pratichiamo. Nel Mindful Movement, così come nelle altre pratiche mindful, non stiamo portando consapevolezza al nostro corpo per aggiustarlo. Questo può essere l’obiettivo di un corso yoga o tai chi - essere consapevoli della posizione del tuo corpo per poter correggerla e portarlo nella giusta posizione per raggiungere una certa posizione. Nel mindful movement noi osserviamo e basta.

È molto difficile notare la posizione del tuo corpo e non correggerla, perché nel momento in cui ti accorgi della posizione sbagliata inizi anche a sentirne il fastidio. Quante volte scivoliamo in una posizione scomoda senza rendercene conto perché la nostra attenzione è altrove?

Un po’ di Mindful Movement da provare

Un breve esercizio di mindful movement facile da provare consiste nel sedersi sul pavimento e quindi rialzarsi in piedi senza pensarci più di tanto. Ora, ripetiamo gli stessi movimenti ma questa volta lentamente e notando come il nostro corpo istintivamente si muove. Ti sei girato dall’altra parte, stai usando una o entrambe le braccia per spingerti, quale piede preferisci mettere a terra per primo? Ci sono così tanti movimenti che compiamo durante tutto il giorno senza esserne consapevoli. Sedersi, alzarsi, camminare...

Ogni cosa può essere mindful

Sicuramente anche lo yoga - in particolare l’hatha yoga - può essere praticato in modo mindful, facendo quindi ricadere lo yoga tra le pratiche Mindfulness. In realtà, il fatto è che qualsiasi movimento può essere eseguito in modo consapevole - dal lavarsi le mani al corso di Tai Chi.

La prossima volta che ti lavi i denti, ti siedi o prendi un bicchiere prova a portare l’attenzione e la consapevolezza nel movimento e vedi se lo vivi in modo diverso dal solito.

giovedì 25 gennaio 2018

Mal di testa “da meditazione”



Capita che chi partecipa agli incontri di meditazione per le prime volte riferisca di provare mal di testa al termine della pratica. 


Con l’aspettativa di ritagliarsi un momento di rilassamento e benessere, questa risposta del nostro corpo spesso non viene accettata a buon viso. Anzi, alcuni lo prendono come segnale che la pratica meditativa non faccia per loro.

Partiamo innanzitutto dal fatto che la meditazione non è una tecnica di rilassamento. Non si pratica Mindfulness per rilassarsi; la meditazione mindfulness, di origine vipassana, ha come punto centrale la chiarezza mentale con tutto quello che c’è. 

Accade però che come conseguenza del fermare la mente lasciandola essere ciò che è, osservandola consapevolmente e senza giudizio, sopraggiunga il rilassamento. È un rilassamento vigile, attivo che ci ricarica di energia. La nostra mente si ferma nel qui e ora.

Cause e rimedi

E allora perché quel fastidioso mal di testa?
Prima di andare a ricercare spiegazioni più complesse, potrebbe succedere che, anche senza accorgersene, irrigidiamo e teniamo contratti i muscoli del collo, delle spalle e del cranio. Questo atteggiamento può provocarti un attacco di cefalea tensiva. 
La posizione assunta durante la meditazione non è rigida, contratta ma eretta, rilassata, comoda. 
  • Proviamo quindi a osservare più frequentemente durante la meditazione se ci sono tensioni muscolari
Se il mal di testa compare invece solo una volta terminata la pratica meditativa, allora si tratta di emicrania dovuta allo stress
In questo caso, il dolore compare in un momento successivo alla fase di stress, mentre ti stai rilassando (appunto durante la meditazione). 
Le ragioni di questo tipo di emicrania - conosciuta anche come “mal di testa del weekend” - sono duplici: - da un lato è lo stress che viene finalmente viene rilasciato ma troppo improvvisamente rispetto alla nostra routine stressata
- dall’altro con il calo dello stress cala anche l’effetto dopante dello stress e sentiamo finalmente la reale fatica della nostra mente. 
È un po’ come quando ci ammaliamo proprio dopo aver passato un periodo di forte stress: passato lo stress il nostro corpo abbassa tutte le difese ormai esauste 
  • Impariamo a non raggiungere livelli di stress così elevati e introduciamo dei momenti di rilassamento quotidiani 

martedì 23 gennaio 2018

Anti-stress quotidiano: “Ogni cosa è illuminata”


Lo stress fa ormai parte della nostra quotidianità.
Proviamo ad esempio a pensare nella giornata di oggi quante cose ci abbiano stressato.
È facile fare immediatamente un elenco: il traffico, la coda, dover fare benzina, vestire i bambini, non trovare le chiavi proprio quando siamo sulla porta, la telefonata al momento sbagliato, troppo lavoro e poco tempo, la spesa, la bolletta da pagare, trovare parcheggio, e così via …
Ognuno ha la sua piccola o grande tempesta di stress quotidiano.
Ognuno ha la sua piccola o grande tempesta di stress quotidiano
Siamo così immersi nello stress che non vediamo altro intorno a noi. Iniziamo ad essere senza risorse né forze. Alcune volte ci sembra quasi impossibile andare avanti ancora così.
E aspettiamo.
Aspettiamo perché crediamo che l’aiuto debba arrivare da fuori noi stessi. Qualcuno che ci ascolti, un momento fortunato in cui tutto fila liscio o una bella vacanza.
Quindi come possiamo sopravvivere alle nostre tempeste?

Fermati.
Fermati ma non per aspettare.
Fermati per osservare.
Osserva ciò che c’è, tutto ciò che c’è. Le cose negative saltano agli occhi, sono già là ancora prima che tu decida di fermarti a osservare. Ma osserva meglio, osserva con più attenzione e concentrazione.
Non cercare qualcosa in particolare, osserva semplicemente quello che c’è così com’è.
Osserva ciò che c’è, tutto ciò che c'è
E scoprirai che insieme a tutto ciò che ti stressa, ogni cosa è illuminata.
Il profumo della pioggia, il raggio di sole che entra dalla finestra, l’odore di legno della porta di casa, il ticchettio della freccia in auto, un sorriso scambiato in fila alla cassa, il tuo respiro…
E’ tutto nelle tue mani. E’ una tua scelta a cosa dare maggior peso, cosa rendere più luminoso e cosa invece lasciare andare.
E’ tutto lì. Tu osservi e scegli.
E’ tutto nelle tue mani
Quindi, in realtà, è in te stesso l’aiuto che stai aspettando. sei tu noi che puoi decidere di aiutarti iniziando a osservare il mondo, gli altri, la via, te stesso in maniera diversa, con più consapevolezza. E’ una tua possibilità e responsabilità scegliere come vivere.
La tua felicità non dipende dagli altri