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lunedì 28 novembre 2016

Perché e come aiutare i bambini - sin dai primi anni - a comprendere e parlare delle proprie emozioni


Chiunque ha avuto a che fare con un bambino di due o tre anni sa quanto le sue emozioni siano a volte imprevedibili, incontrollabili e ingestibili sia per noi adulti che per lui stesso.
Non solo lo scatto di rabbia o la protesta continua ma anche la gioia incontenibile sono tutte reazioni emotive che possono diventare problematiche. Questo è semplicemente il segnale che il bambino non ha ancora imparato come gestire e regolare le proprie emozioni.
Piuttosto che aspettare che passi questa fase, possiamo sfruttare questo periodo per iniziare a costruire le basi dell’educazione emotiva. Questa scelta avrà grandi benefici sia breve termine che a lungo termine per la crescita futura del nostro bambino.

Sempre più ricerche confermano l’efficacia, già in età molto precoce, di percorsi focalizzati sullo sviluppo dell’intelligenza emotiva. In linea con numerosi studi, i bambini di prima e seconda infanzia (rispettivamente 0-3 anni e 3-6 anni) che hanno partecipato a programmi volti allo sviluppo delle capacità socio-emotive manifestano minore aggressività e ansietà e hanno migliori competenze nel risolvere problemi della sfera sociale.
I benefici vanno ben oltre la scuola materna: i comportamenti pro-sociali sviluppati durante l’infanzia sono fortemente connessi con le prestazioni accademiche e l’equilibrio mentale nel futuro.
In altre parole, quando un bambino impara come calmare se stesso, come usare il linguaggio per esprimere i propri sentimenti e come trattare gli altri con gentilezza sta costruendo le basi per il proprio successo e benessere futuro.

quando un bambino impara come calmare se stesso, come usare il linguaggio per esprimere i propri sentimenti e come trattare gli altri con gentilezza sta costruendo le basi per il proprio successo e benessere futuro

In Italia non ci sono molti percorsi o protocolli direttamente rivolti a sviluppare l’intelligenza emotiva e la capacità di autoregolazione dei bambini già nella prima e seconda infanzia (per un percorso mindfulness per lo sviluppo della consapevolezza e dell'autoregolazione emotiva in bambini dai 3 ai 5 anni vedi: In equilibrio sulle emozioni).

Tuttavia, genitori, nonni o chiunque altro si prenda cura del bambino può fare molto per aiutare lo sviluppo dell’educazione emotiva del piccolo:

1. Dare un nome alle emozioni

I bambini durante l’infanzia hanno capacità espressive di linguaggio limitate, ma i genitori e gli insegnanti possono “ascoltare” il loro comportamento - che sia di essere spinta, pianto, ritiro, provocatorio - e rimandarla a loro, aiutandoli a dare un nome a ciò che stanno provando. Potrebbe essere una cosa più o meno così:

“Sei arrabbiato! Ti ha preso il gioco con cui stavi giocando e sei arrabbiato”
“Sei triste. La nonna se n’è andata e tu non volevi che lei andasse. Sei tanto, tanto triste.”
“Sei felice! Hai vinto una palla bellissima e stai correndo su e giù perché sei tanto felice!”

Quando i bambini crescono, si può utilizzare questa strategie per introdurre sfumature che andranno a costruire il loro vocabolario emotivo: “Sembri così frustrato. E’ caduta la torre dopo che ci avevi lavorato tanto per costruirla! Questo si è fastidioso”.

2. Normalizzare le emozioni

Non si dovrebbe classificare le emozioni in buone o cattive. Ciò nonostante, le emozioni forti possono spaventare o travolgere i bambini, quindi normalizzando la loro risposta agli stimoli - aiutando loro a vedere che tutti qualche volta si sentono arrabbiati, tristi o spaventati - può dare loro conforto e costruire le loro competenze di cambiare prospettiva e di ridimensionare gli eventi.

Come fare?
Dopo che il bambino si è calmato, riassumete insieme brevemente ciò che è accaduto, compreso come si è sentito il bambino
Ricordategli che tutti - compresi voi stessi - si sentono così qualche volta. Raccontategli un aneddoto vostro in cui voi vi siete sentiti come il bambino e proponetegli una soluzione alternativa per rispondere all’emozione.
Per esempio: Quando la nonna se n’è andata prima, tu ti sei sentito molto triste. Hai pianto e scalciato. Volevi che la nonna rimanesse e che giocasse ancora con te. Tutti si sentono tristi ogni tanto. Anch’io sono triste quando la nonna va via. Mi piace parlare con lei e guardala leggerti i libri. E’ triste quando le persone vanno via. Vuoi chiamarla domani per salutarla o fare un disegno per lei?”

Non stupitevi se il bambino vi chiederà più e più volte di raccontargli sempre lo stesso aneddoto. Potrebbe essere che si riconosca particolarmente in ciò che racocntate. Utilizzate questa ripetizione per trovare insieme al bambino nuove strategie di risposta all’evento raccontato. L’aneddoto potrebbe poi diventare una storia di riferimento tra voi e il vostro bambino per rispondere a eventi simili nel futuro.


3. Sviluppate strategie

Non possiamo sempre controllare come ci sentiamo, ma possiamo gestire il modo in cui esprimiamo le nostre emozioni.

Cercate di costruire insieme al vostro bambino delle frasi in cui sviluppare insieme delle strategie su cosa non si può fare e su cosa si può fare quando ci si sente in certo modo. Ad esempio “Quando sono arrabbiato, non posso dare le botte, ma posso respirare e saltare sul posto.”

4. Leggete insieme

Gli studi indicano che la lettura delle storie promuove l’empatia. Per i più piccoli, i libri a figure offrono uno strumento in più per insegnare l’educazione emotiva. Quando nella storia accade un evento felice, pauroso o triste, soffermatevi e osservate insieme al vostro bambino la figura. Chiedete al bambino non fornite voi le spiegazioni: “Guarda! Secondo te come si sente? Da cosa lo hai capito?” Così promuovete le sue capacità di metacognizione. Potete utilizzare la stessa strategia anche quando state guardando insieme un cartone o un film.

5. Praticate insieme la Mindfulness

La Mindfulness ha le sue radici nella filosofia Buddista ma è stata adottata da clinici e insegnanti come supporto alla salute mentale e per aumentare l’auto-regolazione emotiva. Un principio chiave di questa pratica è di calmare il corpo e la mente prestando attenzione alle sensazioni intorno a noi - i suoni, gli odori e ciò che vediamo.
Provate a praticare questa forma di attenzione consapevole con il vostro bambino per qualche minuto e poi confrontatevi sulle cose che avete osservato e notato, intorno a voi e dentro di voi. Provate a una volta alla settimana, in un giorno prestabilito, a fare insieme un Body scan (per una traccia audio clicca qui). La sera raccontatevi a vicenda i momenti belli vissuti nell’arco della giornata.

Se non sai gestire le tue abilità emotive, se non hai auto-consapevolezza, se non sei in grado di gestire le tue emozioni disturbanti, se non hai empatia o relazioni affettive, non importa quanto tu sia intelligente, non andrai molto lontano.

Daniel Goleman


Un percorso Mindfulness per bambini dai 3 ai 5 anni: In equilibrio sulle emozioni


Un percorso per aiutare tuo figlio a gestire le emozioni e diventare più felice, più gentile e più compassionevole.

La capacità di regolare l’attenzione e le emozioni forniscono una base fondamentale non solo per il successo scolastico ma anche e soprattutto per imparare a creare e a mantenere delle relazioni sociali positive (Blair, 2002).
L'importanza di sviluppare questo tipo di competenze molto precocemente nella vita viene sempre più dimostrata da ricerche longitudinali che dimostrano come la capacità di auto-regolazione sia un buon predittore di salute e stabilità in età adulta (Moffitt et al., 2011). Questo è particolarmente vero quando il training viene fatto durante la più precoce infanzia dato il grado più elevato di plasticità e malleabilità in questo specifico periodo dello sviluppo.

Un percorso di Mindfulness aumenta sia le capacità di attenzione sia le capacità di autoregolazione. La Mindfulness consiste nell’osservare, guardare ed esaminare i fenomeni interni ed esterni del sé, concentrandosi su quanto accade nel momento presente. Abbandonando le ruminazioni mentali sul passato e le aspettative sul futuro, si impara a vivere nel qui e ora. In questo modo la consapevolezza permette di assumere il controllo della propria esistenza. La Mindfulness è auto-esplorazione e trasformazione, è un’educazione della mente che consente un’esperienza del mondo radicalmente nuova.

In un percorso di 6 o 8 incontri, i bambini impareranno attraverso il gioco a entrare in contatto con le proprie emozioni e a conoscerle e gestirle in un nuovo modo, più sano e equilibrato.